VIOLAZIONI DEL CODICE DELLA STRADA: AUTONOMIA DELLE INFRAZIONI
In caso di violazioni del Codice della Strada, sussiste autonomia delle infrazioni e, di conseguenza, delle opposizioni per contestare il verbale notificato per violazione dei limiti di velocità, ex art. 142 C.d.S., comma 9, contenente l'intimazione a comunicare le generalità e il numero di patente del conducente/trasgressore, pena l'emissione della sanzione amministrativa pecuniaria, ex art. 126-bis C.d.S..
E' il principio espresso dalla Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 8479/2020, con cui ha chiarito che in tema di sanzioni amministrative conseguenti a violazioni del Codice della Strada, il termine entro cui il proprietario del veicolo è tenuto - ai sensi dell'art. 126-bis, comma 2, C.d.S. - a comunicare all'organo di polizia i dati relativi al conducente, non decorre dalla definizione del procedimento di opposizione avverso il verbale di accertamento dell'illecito presupposto, ma dalla richiesta rivolta al proprietario dall'autorità.
In altre parole, avverso le due infrazioni (e corrispondenti sanzioni) è necessario esperire singoli rimedi, senza i quali ciascun verbale emesso diventa esecutivo e, quindi, costituisce valido titolo in capo all'ente impositore, mediante trasmissione all'agente della riscossione, al fine di azionare la propria pretesa.
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